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La cooperativa sociale “I bambini di Truffaut” progetta rassegne cinematografiche dedicate agli studenti di ogni fascia scolastica: un percorso di crescita attraverso la proiezione di un lungometraggio e un percorso didattico creato da critici cinematografici ed educatori.

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Come ogni anno, da 17 anni, la Rassegna di cinema e di Educazione all’immagine per le scuole, si appresta a diventare un percorso didattico per l’intero anno scolastico, sui temi di grande attualità. Questa diciassettesima edizione, riconosce l’incipit di una canzone che continua a fare incetta di premi nel mondo, un tema di grande attualità: il grido, l’accorgimento, l’allarme di una generazione che, anche ma non solo a causa del Covid, sta facendo avvertire sempre più i suoi silenzi, a proposito di un vissuto quotidiano che risulta sempre più difficile da affrontare, arginare e vivere. Non sono dati casuali quelli relativi agli indici dei giovani suicidi e/o che vivono un malessere in rapporto soprattutto a una “malattia” che ci tiene tutti, giovani e adulti, la solitudine. Lo eravamo sin da prima della pandemia, soli, ma le vicende ultime hanno acuito un malessere, di cui l’arte in genere, fra la letteratura, il teatro, la musica e il cinema non smettono di narrare. 

La Rassegna di cinema per scuole di quest’anno, però, anche rispetto ai titoli dei film scelti, diversi a seconda degli ordini e gradi di scuola, vuol essere un percorso all’insegna della Speranza, della Luce e della Prospettiva. Temi che interesseranno l’intero percorso delle studentesse e degli studenti, che avranno modo di prepararsi alla visione di film, che si continueranno ad approfondire, anche dopo la loro proiezione, con l’aiuto di esperti (educatori, critici cinematografici, giornalisti, ecc.) e l’utilizzo di materiale didattico. 

Il Cinema come strumento didattico, non semplicemente come piacere. Il cinema come un modo utile per fare scuola, non disgiunto dai vari percorsi disciplinari, ma che anzi ne intercetta i contenuti e ne strutturi meglio la fruizione. 

Abbiamo selezionato una serie di film, provenienti da una vastissima cinematografia mondiale, da cui le studentesse e gli studenti, accompagnati dai loro docenti, potranno scegliere i titoli, per strutturare meglio il loro percorso utile da seguire e approfondire. 

Scelti i titoli, e indicatili alla coordinatrice per le scuole della cooperativa, grazie ai referenti scolastici, si potrà organizzare il calendario, a seconda delle esigenze delle singole scuole, ottenere materiale, almeno una settimana prima della proiezione, e avere l’opportunità di essere guidati da esperti di cinema e didattica, per fare del cinema lo strumento utile per confrontarsi, indagare e riflettere sui temi: dalla consapevolezza del malessere, dell’esser soli, alla motivazione alla speranza.

 

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Ti vorrei amare ma sbaglio sempre
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L’amore e lo sbaglio non sono un ossimoro. Non possono esserlo, per natura. Perché non possiamo amare, senza la possibilità di sbagliare. E sbagliare è voce del verbo imparare. Si impara solo sbagliando, si sbaglia facendo l’esperienza dell’errore. E chi fa tale esperienza, a prescindere dall’ambito, dal luogo, dal contesto e dalle persone con cui la compie, sceglie essenzialmente di amare quella persona, quell’esperienza, in quel contesto… 

Dovremmo poter dire tutti, come Blanc o e Mahmood: Ti vorrei amare ma sbaglio sempre. 

Dopo tre anni di scuola “diversa”, ci si deve concedere di più l’esperienza del tempo condizionale. Perché è quello che ci rende consapevoli di ciò che vorremmo, riconoscendo ciò che manca per ottenerlo. L’errore come fondamentale momento in cui giovani e adulti tocchiamo con mano, guardiamo in faccia, assaporandone anche l’amarezza, dello sbaglio. Si tratta di concedersi il sogno, il futuro, quel fondamentale bisogno del vorrei, sapendo anche che quel ma ci pone sempre nello stato di accortezza, consapevolezza, facendoci riconoscere mancanti. E solo agli erranti può essere concessa l’esperienza del riempirsi, completarsi, sbagliarsi. Perché hanno ben certa la meta, la strada, sterrata o spianata, i compagni di viaggio per raggiungerla. Dopo anni di cure, anche a causa della pandemia, abbiamo necessità di cura. Di avvertire che la scuola, e in essa l’esperienza del cinema, del teatro, della musica, dell’arte, in modo particolare, può offrire un fondamentale apporto al nostro bene-essere. Per questo la scelta di un titolo singolare come Ti vorrei amare ma sbaglio sempre. 

Attraverso una cinematografia, per nulla scontata o già vista (fra l’altro sul piccolo schermo…), attingendo da storie della cinematografia mondiale, la proposta della cooperativa sociale I bambini di Truffaut, così come ormai da decenni, è quella di offrire una rassegna sul tema della crescita, della cura, del benessere, dell’importanza dello sbaglio, tutte tematiche afferenti al grande tema dell’amore. E mai come in questi anni, le bambine, i bambini e gli adolescenti hanno bisogno di riscoprire la loro più grande esperienza, per non considerarla avulsa dal loro percorso di crescita, di formazione e di esperienza di vita. 

A seconda dell’ordine e grado di scuola, la rassegna Ti vorrei amare ma sbaglio sempre offre l’opportunità di compiere un percorso, attraverso il cinema, anche con i suoi autori (registi, attrici e attori), insieme a esperti del cinema applicato alla didattica. Nella consapevolezza che non si tratta solo di “guardare un film” ma farne esperienza di scuola insieme, non disgiunta dalle altre discipline, dall’italiano, alla matematica, passando per l’educazione civica. 

Ma diversi da loro!
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Sono anni, mesi, e adesso da settimane, che con la scusa di qualche passaggio o no di una legge in Parlamento e in Senato, si continui a parlare di “DIversità” a piacimento, distorcendone il significato di chi, invece, mai come quest’anno, ne ha ripreso e riscoperto il giusto valore: diversità rivendicata e urlata. Creduta. 

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Così, un gruppo di ventenni, scalando le classifiche musicali italiane e internazionali, hanno urlato da un palco in eurovisione la loro diversità, per dire meglio la loro inquietudine. La stessa delle bambine, dei bambini e degli adolescenti, che hanno visto venir meno molto di quello che gli adulti hanno loro promesso. Quelli a venire saranno anni in cui, noi adulti-educatori, dovremmo riconquistare la fiducia dei nostri figli, studenti, ragazze e ragazzi, che non riconoscono più in noi dei modelli credibili, sani e forti. In questo, la famiglia e la scuola restano baluardi assoluti di crescita e confronto. Il miglior “vaccino” a qualsiasi “pandemia”.

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Non è un caso se, la maggior parte dei film per le scuole, di ogni ordine e grado, scelti per la XV Rassegna di Cinema, per l’anno 2021/2022, ha come sfida l’affronto di temi che tutte le arti, ma il cinema in modo particolare, stanno prediligendo: il mondo degli adulti, la famiglia, la scuola, l’educazione, la credibilità educativa, la crescita, la solidarietà, la sfida, il coraggio, ecc. Questi saranno gli espedienti con cui confrontarsi, per affrontare meglio la grande partita di un anno scolastico particolare, post (speriamo!) Covid.

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I film proposti, diversi, a seconda delle età e delle varie tappe in cui ciascuno potrà riflettere sul tema della “diversità”, aiuteranno docenti e discenti a mettersi in gioco, in un percorso in cui la sfida è la conoscenza di “mondi altri”, l’unico rimedio per renderci il senso dell’esistenza “diverso”, migliore e arricchito. Per rivendicare una vita che abbia il suo giusto valore.

Da una stalla a una stella
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La Cooperativa Sociale I bambini di Truffaut, da oltre un decennio si occupa di Didattica ed Educazione all’immagine, attraverso il Cinema e altre forme di linguaggi artistici.  Titolo emblematico della nuova rassegna per le scuole di ogni ordine e grado della regione Puglia è: “Da una Stalla a una Stella”, verso di una canzone di Ghali: un invito al Cambiamento. A vivere la Resilienza come esperienza di Crescita e di Possibilità.  In tempi in cui ogni giorno si è costretti a fare i conti con le notizie di cronaca, la più nera, andare alla ricerca dell’Arte, e in essa il Cinema, come espediente per nuove narrazioni, ricerca del benessere, diventa fondamentale, un’emergenza educativa.   
La Rassegna cinematografica qui proposta vuole essere un’
esperienza educativa e didattica, innanzitutto. Quale strumento migliore del Cinema, per confrontarsi con il tema della Speranza? Il Cinema come strumento privilegiato di prassi didattica, che trae la sua origine da uno sguardo attento e guidato del film e interseca, poi, tutte le diverse forme dell’esperienza conoscitiva. Ecco, quindi, una rosa di film, che attinge dalla cinematografia mondiale, scelti, a seconda delle diverse scuole, per ordine e grado, fra le ultime produzioni importanti, nell’ambito di festival, circuiti e rassegne d’essai.  Un’attenzione importante si è riservata alle storie che esprimono al meglio la stima di sé, in tempi in cui, sempre più, la carenza e la disistima, fanno registrare il caos nell’ambito dei processi educativi. Di conseguenza, la ricerca anche di storie che possano risultare, per i più piccoli ma anche per i più grandi, testimonianze concrete e forti di coraggio e onestà. Il riconoscimento della diversità come esperienza conoscitiva e arricchente. Le dimensioni dell’amore, secondo il punto di vista dei bambini e dei ragazzi. La scoperta della propria storia, accanto alla grande Storia, come contributo personale alla costruzione del bene comune. L’idea che, attraverso la narrazione, che attinge dalle storie di ogni parte del mondo, ci si possa riconoscere “unici”, per sperare e dare senso alla propria e altrui esistenza, a partire dal quotidiano.

"SPERASI (Spera si)"

Titolo emblematico della nuova rassegna per le scuole di ogni ordine e grado della regione Puglia è: “SPERASI (Spera si)”: un monito ai racconti di Speranza, che incutano Vita, ridiano Gioia, infondano il Desiderio della ricerca del Bello.  In tempi in cui ogni giorno si è costretti a fare i conti con le notizie di cronaca, la più nera, andare alla ricerca dell’Arte, e in essa il Cinema, come espediente per nuove narrazioni, ricerca del bene-essere, diventa fondamentale, un’emergenza educativa.  

La Rassegna cinematografica qui proposta vuole essere un’esperienza educativa e didattica, innanzitutto. Quale strumento migliore del Cinema, per confrontarsi con il tema della Speranza? Il Cinema come strumento privilegiato di prassi didattica, che trae la sua origine da uno sguardo attento e guidato del film e interseca, poi, tutte le diverse forme dell’esperienza conoscitiva. Ecco, quindi, una rosa di film, che attinge dalla cinematografia mondiale, scelti, a seconda delle diverse scuole, per ordine e grado, fra le ultime produzioni importanti, nell’ambito di festival, circuiti e rassegne d’essai.  Un’attenzione importante si è riservata alle storie che esprimono al meglio la stima di sé, in tempi in cui, sempre più, la carenza e la disistima, fanno registrare il caos nell’ambito dei processi educativi. Di conseguenza, la ricerca anche di storie che possano risultare, per i più piccoli ma anche per i più grandi, testimonianze concrete e forti di coraggio e onestà. Il riconoscimento della diversità come esperienza conoscitiva e arricchente. Le dimensioni dell’amore, secondo il punto di vista dei bambini e dei ragazzi. La scoperta della propria storia, accanto alla grande Storia, come contributo personale alla costruzione del bene comune. L’idea che, attraverso la narrazione, che attinge dalle storie di ogni parte del mondo, ci si possa riconoscere “unici”, per sperare e dare senso alla propria e altrui esistenza, a partire dal quotidiano.

"L'unica cosa a colori, mentre il resto è in bianco e nero"

In tempi in cui il ritorno del vecchio che avanza, soprattutto nelle forme peggiori che la Storia ha registrato, scopo principale dell’educazione diventa la (ri)scoperta di sé e degli altri, come esperienze uniche e “a colori”, in un contesto sociale, politico e culturale che, da anni, ormai, ha troppo dismesso di lasciarsi "abbagliare" dalla bellezza delle sfumature, quelle che sono fra il bianco e il nero e che danno ‘colore’ e ‘sapore’ all’esistenza degli uomini e delle donne di oggi, rendendoli ‘unici’.

Il Cinema è per noi lo strumento privilegiato di prassi didattica, che trae la sua origine da uno sguardo attento e guidato del film e interseca, poi, tutte le diverse forme dell’esperienza conoscitiva.

Un’attenzione importante si è riservata alle storie che esprimono al meglio la stima di sé, in tempi in cui, sempre più, la carenza e la disistima, fanno registrare il caos nell’ambito dei processi educativi. Di conseguenza, la ricerca anche di storie che possano risultare, per i più piccoli ma anche per i più grandi, testimonianze concrete e forti di coraggio e onestà. Il riconoscimento della diversità come esperienza conoscitiva e arricchente. Le dimensioni dell’ amore, secondo il punto di vista dei bambini e dei ragazzi. La scoperta della propria storia, accanto alla grande Storia, come contributo personale alla costruzione del bene comune. L’idea che, attraverso la narrazione, che attinge dalle storie di ogni parte del mondo, ci si possa riconoscere “unici”, per ‘colorare’ e dare senso alla propria e altrui esistenza, a partire dal quotidiano.

"Che tempi ragazzi"

Il titolo della Rassegna Cinematografica per le scuole, per l’anno scolastico 2014-2015, è preso da un’intercalare che è sulla bocca e nel pensiero di tutti, grandi, piccoli e anziani. Il tempo è quello con cui ci si confronta quotidianamente, nei diversi ambiti di lavoro e di vita. Un tempo che inesorabilmente apporta dei cambiamenti, anche nostro malgrado. E allora, il Cinema, la Letteratura, il Teatro, finanche la cronaca, da quella rosa a quella nera, raccontano di noi e del nostro rapporto con il tempo, fra crisi, riprese, decolli e cambiamenti epocali.

Si tratta di invertire la rotta e approfittare del tempo che ci è dato a disposizione, per viverlo appieno, ognuno secondo il proprio. Non sarà un caso se il Premio Strega 2014, Francesco Piccolo, abbia titolato il suo romanzo-saggio “Il desiderio di essere come tutti”. Il senso del nostro presente sta proprio nel cogliere quella particolarità tale che ci rende unici, in rapporto al nostro lavoro, al nostro vivere quotidiano, a contatto con l’altro, con cui, volenti o nolenti, dobbiamo con-dividere il tempo. Un tempo che appartiene a tutti e a nessuno. E’ partendo da questa verità che ognuno può scoprirsi grande e opportuno, in rapporto alla propria responsabilità, concessa a ciascuno, bambino, adolescente e adulto, soprattutto quella di NON SPRECARE IL TEMPO, ricercando in esso la valenza del proprio essere SPECIALI.

Il cinema, la letteratura e l’incontro con chi racconta, descrive e canta il presente, diventano le migliori ‘lezioni’ di vita che possiamo offrire agli studenti (e ai giovani in genere). Pertanto, i film scelti fra gli ultimi (ma non solo) titoli interessanti della cinematografia mondiale, vogliono essere una proposta, una traccia da cui partire, per sviluppare percorsi didattici, di riflessione, che creino soprattutto conoscenza e desiderio di scambio d’opinioni. Infatti, grande attenzione si darà alla preparazione, imminente alla visione del film, ma anche al momento del cosiddetto dibattito, alla fine della visione, in concomitanza con la partecipazione o meno di registi, attori, operatori culturali, sociali e colleghi, fra studenti e docenti, provenienti da realtà lavorative e da scuole diverse.

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